OGNUNO DEVE FARE LA SUA PARTE

1 I temi culturali dovrebbero diventare uno dei presupposti per la rifondazione delle linee di sviluppo del paese. L’arte ha da sempre una funzione almeno indicativa di quelle che sono le caratteristiche culturali e sociali di un paese, specialmente l’arte contemporanea ormai dagli anni Settanta ha potenziato questo suo ruolo irrinunciabile, con il suo linguaggio “globale”, di crocevia di diverse culture.
2 Le difficoltà del momento sono evidenti. Le disponibilità in bilancio sono quindi innanzitutto dirette alla copertura dei costi imprescindibili di personale, manutenzione e utenze ecc. La programmazione culturale e le politiche di acquisizione devono quindi tenere conto del supporto dei sostenitori privati e di una costante attività di ricerca di fondi. Per quel che riguarda le acquisizioni, in alcuni casi è ancora possibile beneficiare di donazioni spontanee private che chiaramente sono sempre il frutto di un rapporto di fiducia e stima pregresso. Questo panorama evidenzia come la situazione attuale possa solo essere un momento di passaggio, perché un’istituzione senza stabilità economica non può programmare con il dovuto anticipo la sua attività.
3 È necessario un ripensamento, una rimodulazione della politica fiscale, che dia ossigeno al rapporto pubblico-privato, sempre con il presupposto che le amministrazioni investano in professionisti di responsabilità e credano per primi ai progetti da sostenere.
4 La rappresentanza delle amministrazioni pubbliche dovrebbe quantomeno esprimere personalità professionali per la gestione delle eventuali risorse e non per accontentare altre esigenze politiche.
5 In Italia, le istituzioni culturali rispecchiano soprattutto la non autonomia gestionale ed economica, dimostrando di essere molto spesso in balia di cambiamenti politici o di tendenze al di sopra delle loro stesse attività e impedendo, di fatto, quello che dovrebbe essere un andamento normale e fluido di una programmazione di media-lunga prospettiva.
6 Direi che ognuno deve fare la sua parte rispetto alla sua competenza e professione, e che certamente si tratta di equilibri delicati: settore commerciale e culturale, ciascuno per la propria parte, condividono l’obiettivo di sostegno alla cultura contemporanea.
7 La prima responsabilità degli artisti e delle istituzioni è quella di avere la possibilità di lavorare utilizzando le professionalità specifiche per ogni aspetto e settore, in modo da dare il giusto apporto alla realizzazione del progetto e della missione che ci si è prefissi di raggiungere.
8 Sarebbe utile che l’arte e i lavoratori della cultura si relazionassero con i politici e gli amministratori in carica solo quando le specifiche professionalità di ciascuno saranno concrete e ben definite.
9 Con il MAXXI stiamo lavorando e abbiamo sempre lavorato nella direzione della più completa collaborazione con gli artisti, che credo sia il fondamento per il reale sostegno e la promozione dell’arte contemporanea. Lo staff del museo e gli artisti lavorano a stretto contatto in modo da poter realizzare ogni progetto nel miglior modo possibile sia per l’artista che per l’istituzione coinvolta.
10 Roma ha già in sé e nella sua storia tutto ciò che è necessario per la realizzazione di un sistema organico di reti che colleghi, diffonda e valorizzi il circuito culturale e artistico che da sempre alimenta la sua vita.

ANNA MATTIROLO
Direttrice del MAXXI Arte fin dall’istituzione del museo.