23 Marzo 2012: The Effects of Art

Il 23 marzo Igor Stokfiszewski  (critico letterario, scrittore e drammaturgo, fa parte del team di 7. Berlin Biennale) e Salvatore Lacagnina  (responsabile  del  programma artistico dell’ISR), discuteranno sulle forme di responsabilità e sulle possibilità d’intervento dell’arte nella realtà sociale e politica, attraverso il lavoro di Artur Żmijewski.

Selected works (2007-2010), 12 video, durata 12-16 min. cad. (V.O. sott. inglese)

Selected Works è una serie di dodici film sul tema del lavoro: Danuta, Dorota, e Halina (girati in Polonia); Aldo, Giuseppe e Salvatore (girati in Sicilia); Ursula, Patricia, e Dieter (girati a Berlino); e Yolanda, girato in Messico.  Nel 2010, altri due film si sono aggiunti in Toscana: Riccio e Andrea. Per ciascun film, l’artista ha seguito una persona per 24 ore su 24; ha poi editato il materiale girato fino a ottenere delle brevi clip,di 15 minuti circa. I video non sono girati solo sul posto di lavoro dei protagonisti e non seguono una struttura narrativa, ma includono anche scene di vita privata: quando si alzano al mattino, quando sono al supermercato o mentre dormono. In Selected Works Artur Żmijewski non analizza sentimenti di agitazione socio-politica, né ricerca una mediazione della verità oggettiva e non perviene a conclusioni di tipo scientifico. L’artista fornisce al destinatario dell’opera — il classico rappresentante di una classe media di élite — una nuova prospettiva sui lavoratori che si oppone al mainstream.

Them (2007), 26 min. 30 sec. (V.O. sott. inglese)

Them (2007) è la documentazione di un workshop ideato da Artur Żmijewski. I rappresentanti di quattro gruppi politici diversi (conservatori e cattolici patriottici, membri del movimento nazionalista La giovane Polonia, giovani ebrei polacchi e attivisti di organizzazioni di sinistra) si incontrano per discutere attraverso immagini e azioni le loro differenti posizioni a partire dal loro simbolo politico di appartenenza. L’unica regola è che la comunicazione deve avvenire solo attraverso disegni e azioni e non attraverso la parola. Questa formula di interazione nasce all’accademia d’arte di Varsavia, nello studio di Grzegorz Kowalski. In Them, Żmijewski porta questo sistema fuori dal contesto accademico e lo trasferisce nell’ambito di un museo, sperimentando le possibilità di questo esercizio su un piano di relazioni basate sulle posizioni politiche e sociali.

Democracies (2009), 20 video-documentari, durata complessiva 2 h 25 min. 59 sec. (V.O. sott. inglese).

La serie di film Democracies (2009) documenta tipologie diverse di manifestazioni pubbliche, cortei, cerimonie, parate in luoghi differenti in Europa, in Israele e in Cisgiordania: dalle proteste dei palestinesi contro l’occupazione israeliana ai mondiali di calcio giocati in Germania, dai funerali di Jörg Haider a Klagenfurt, in Austria, alle rivendicazioni di diritti civili. Con questo lavoro Artur Żmijewski mostra i paradossi e la complessità di iniziative politiche pubbliche nell’ambito di contesti democratici e presunti tali.

Artur Żmijewski  (Varsavia,  1966)  inizia  a  lavorare  come  artista  a  metà  degli  anni  Novanta,  quando  segue i  corsi di scultura di Grzegorz Kowalski all’Accademia di Belle Arti di Varsavia insieme a Katarzyna Kozyra e a Pawel Althamer. In quegli anni lavora principalmente con la fotografia e il video: si avvicina ai temi della repressione e dei traumi sociali e provoca un dibattito sociale attraverso la sua espressione artistica. Il suo lavoro diventa noto per la serie fotografica An Eye for an Eye (1998-2000): qui Żmijewski lavora con un gruppo di portatori di handicap mutilati degli arti. Nel 2005  rappresenta  la  Polonia  alla  51ma  Biennale  di  Venezia  con  il  film  Repetition  (2005).  Nel  2007 pubblica una serie di interviste ad artisti dal titolo “Drżące ciała” (Shivering Bodies). Collabora regolarmente con la Foksal Gallery Foundation ed è Art Director della rivista socio-politica di  sinistra Krytyka Polityczna. La collaborazione con KP gli ha permesso di teorizzare la sua posizione artistica attraverso articoli come “Stosowane Sztuki Społeczne” (The Applied Social Arts). Pubblicato per la prima volta sulla rivista nel 2007, “The Applied Social Arts” ha provocato un dibattito crescente attorno all’unica questione della necessità dell’arte contemporanea di avere un impatto sostanziale sulla società. Nel suo manifesto, Żmijewski analizza situazioni particolari diverse in cui definisce l’”arte come politica” ma “senza la  politica”, e descrive la condizione per cui l’arte nutre il suo potenziale politico nell’ambito del sistema dell’arte, nelle gallerie ad esempio, ma non sul piano del confronto reale che si svolge da tutt’altra parte, come attraverso i media. Artur Żmijewski vive e lavora a Berlino e Varsavia.

Igor Stokfiszewski (1979) è critico letterario, scrittore e drammaturgo. Collabora regolarmente con Krytyka Polityczna ed è nel team della settima Biennale di Berlino.  Ha studiato filologia polacca all’Università di Lodz e alla Jagiellonian University. È stato editor della rivista letteraria Ha! art  dal  2001  al  2006 ed è autore del volume Political Turn  (2009). Lavora come drammaturgo dal 2005 e più di recente ha collaborato a Mass, ricostruzione del rito di una messa cattolica romana, diretta da Artur Żmijewski e andata in scena per due sere consecutive al Teatr Dramatyczny di Varsavia nell’ottobre del 2011. È co-editor del blog della Biennale di Berlino: www.berlinbiennale.de/blog/