BREAKING THE NEWS: UKRAINIAN BODY

Il 10 Febbraio 2012 Serhij Kwit ha visitato l’esposizione Ukranian Body, organizzata dal Visual Culture Research Center. Kwit è il direttore della Kyiv-Mohyla Academy nella quale si trova anche il centro. Dopo tale visita ha serrato le porte dell’esposizione aggiungendo il seguente commento: “Questa non è un’esposizione. Questa è merda!”

Ukranian Body mostra i lavori di diciassette artisti ucraini politicamente impegnati, ed indaga in che misura le strutture e i codici sociali influenzano la rappresentazione corporale nel periodo post-sovietico. Le opere d’arte affrontano temi come la povertà, la marginalizzazione sociale, la condizione di senzatetto, l’abuso sessuale, la repressione civile e la pornografia.

La chiusura dell’esposizione per mano del direttore dell’accademia ha suscitato inaspettatamente grande interesse nei media. Di fronte alla grande risonanza mediatica, lo stesso direttore ha spiegato che la pornografia è un tema troppo controverso per essere discusso all’università. La rilevanza sociale degli altri lavori esposti non è stata presa in considerazione e non sono stati accessibili al pubblico.

L’amministrazione dell’accademia ha iniziato, poco dopo la chiusura della mostra, a monitorare il Visual Culture Research Center come istituzione sottoposta a norme accademiche e, in una riunione del consiglio accademico, è stata deciso di sospendere le attività del Visual Culture Research Center a causa del suo “carattere non scientifico”. Sin dalla sua fondazione nel 2008 il Centro ha svolto un lavoro di collaborazione tra artisti, accademici e attivisti politici e ha organizzato esposizioni, conferenze e progetti di pubblicazione che analizzavano le affinità tra gli ambiti dell’arte, scienza e politica.

Esaminando la relazione tra la politica post-sovietica e l’arte, l’attenzione mediatica riguardo a Ukrainian Body risulta essere quanto mai rilevante. Con la chiusura dell’esposizione e la successiva sospensione del Visual Culture Research Center, l’arte è divenuta argomento di un dibattito acceso – oltre ogni limite e discorso già noto.

La protesta organizzata dagli studenti della Kyiv-Mohyla Academy contro la censura accademica nella propria università, si è dovuta confrontare con una dozzina di rappresentanti del partito di destra Svoboda che gli urlavano epiteti come: “Voi siete merda!” (in riferimento alla denominazione fatta dal direttore) e “in accademia non c’è posto per i pervertiti!”. Poco dopo questa protesta (e dopo che il Visual Culture Research Center ha ricevuto moltissime lettere di supporto da accademie e artisti di tutto il mondo, tra cui anche un messaggio dall’ex-presidente polacco Oleksandr Kwasniewski, professore onorario della Kyiv-Mohyla Academy) il direttore ha revocato la sua decisione di sospendere le attività del Visual Culture Research Center.

Da questa esperienza è nato Ukrainian Body: Exhibition Forbidden: un cortometraggio che analizza la reazione della società verso l’arte politicamente impegnata. La censura dell’esposizione ha creato un’immagine distorta da parte dei media che ha protetto la società, come una sorta di velo capace di nascondere i temi rilevanti e sociali nell’arte. Come esito del grande consenso ottenuto nei media, l’arte diventa un mezzo capace di provocare delle discussioni su temi taciuti o ignorati dalla società post-sovietica.

Oleksiy Radynski

Breaking the News è un progetto di attivisti mediatici che unisce i mezzi dell’arte e del giornalismo. La produzione di film non è più sufficiente politicamente. È arrivata l’ora di produrre dei film politici.