ELOGIO DELL’INDIPENDENZA

Lo Stato, a Roma, primo luogo dove risiede lo Stato, deve comprendere che solo l’invenzione della cultura è il suo specchio e il suo involucro.

(Fabio Mauri)

La delusione come moto politico è il sentimento grazie al quale oggi è possibile lavorare di lato rispetto alle istituzioni, in una sorta di doppio binario che permette la co-esistenza, quasi pacifica, di atteggiamenti diversi rispetto alla produzione. Per quelle realtà romane cosiddette indipendenti auspico un lavoro di continua sperimentazione nella più completa autonomia e lontane dalla tentazione di sostituirsi alla macchina istituzionale. Solamente la libertà economica permette lo sviluppo di progetti sinceri. Questo punto di vista rappresenta la più grande delle utopie e sostiene tutte quelle piccole realtà la cui progettualità non è basata sui grandi investimenti ma che al contrario operano in condizioni di massima economia traendo il massimo dalla pratica dello scambio. Oggi la partecipazione statale all’interno di un reale programma di sviluppo sembra possibile solamente attraverso un ripensamento strutturale: bisogna considerare le politiche culturali come una sorta di seconda magistratura, ovvero un ordine autonomo gestito da un’associazione di associazioni, in dialogo con la politica ma indipendente nella gestione delle finanze.

MARCO DI GIUSEPPE
Artista e fondatore del collettivo Trial Version. Vive e lavora a Roma.